22 novembre 2013

Monza Rally Show - Giorno 0


Ma che bel lavoro che mi sono scelta! Fare l’operatrice video, o meglio l’assistente a un bravo operatore (il mio Lui) ti permette di vivere delle belle esperienze e di essere parte di qualcosa che generalmente non vivresti.

Peccato che nessuno ti spieghi il dietro le quinte.

I miei fantastici calzettoni casalinghi
Sono le 22,49 di sera. Ho finito di farmi una bella doccia calda ma i piedi mi stanno ancora maledendo. Poveri piccoli trentasettini, arrossati, pieni di vesciche e urlanti dal male. A causa del gelo oggi ne avevo perso la totale sensibilità, mentre ora stanno bollendo dentro le calze antiscivolo a cane...


Le mani invece sembrano carta vetrata (nonostante i barattoli di crema) e la mia povera faccia, non ne parliamo. Avete presente quando vi dicono che il peso corporeo varia di un Kg nel corso delle 24h?!? Ecco, a me succede una cosa simile col viso. Riesco a essere persone completamente diverse nell’arco delle 24h...eccone due esempi:





È facile notare che la me stessa del mattino è un’altra rispetto alla me della nanna. Certo la cuffia che mi scalda le orecchie, il pigiama e il maglione non aiutano, ma, vi assicuro che la mia immagine serale è molto migliorata dalla luce calda del mio salottino. In realtà sono bianca cadaverica con due occhiaie da far impallidire Johnny Depp in Dark Shadows. E stamattina? Non crediate che io sia stata facilitata dal trucco perché ne avevo pochissssimissssimo. Non sono certo il tipo di donna che si sveglia due ore prima per imbellettarsi. Col cavolo, io DORMO!


Ma al di là di queste faccende “estetiche” vogliamo parlare di quelle pratiche? Essendo donna devo calcolare con estrema precisione le pause bagno. Eh sì! Non dimentichiamo che anche i videomaker pisciano e se sei donna non ti può bastare un angolo riparato!
Ma volete sapere la nostra forza? Siamo stoici.
Il vento soffia a 40 nodi? La pioggia trasversale schiaffeggia il volto? Le mani dolgono dall’aria gelida? Non importa, l’inquadratura viene sempre portata a casa.
Che visione poetica. In realtà siamo molto bravi a creare l’illusione di sapere ciò che facciamo. Al posto del vento, ci lasciamo trasportare dalle immagini -traduzione: Lui sa quello che fa mentre io mi faccio trasportare da Lui-.
Che emozione sentire la vibrazione della gara che si trasmette di equipaggio in equipaggio. La velocità, la bravura dei piloti, il rombo dei motori e la puzza tremenda si gas di scarico. E poi ho rischiato l’infarto: ero posizionata. Inquadratura spettacolare fatta dal muretto dei box, in uscita da una curva creata apposta per il Rally. L’auto esce sparata dalla suddetta curva e passa rasente al muro. Lì il mio cuore ha saltato un battito perché al di là del muretto, ovviamente c’ero IO!

Ore 00,32. La mia lucidità si è spenta, come il wi-fi della Go Pro nel momento del bisogno. Non ho voglia di rileggere il post, quindi mi scuso per eventuali errori dovuti alla stanchezza.
Vi ricordo che potete seguire le mie disavventure al Monza Rally Show su Instagram e Twitter con l’hashtag #adessochefaccio ma anche attraverso la pagina facebook.

Buonanotte

Ps. Il mio Lui sta ancora montando il girato odierno da proiettare domani, ma nulla mi vieta di fargli compagnia dormendo sul divano ;)






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